Tra danza egiziana e musica del Nilo c’è un rapporto stretto e imprescindibile.
È il nostro legame con la tradizione, con la raffinatezza di un sistema modale, non temperato che regala un ruolo fondamentale al concetto di Taqsim, nella nostra lingua limitatamente tradotto con la parola improvvisazione.
Principi fondamentali quindi sono: l’organizzazione modale, l’omofonia, l’eterofonia, l’ornamentazione, l’improvvisazione…
Nel taqsim la danzatrice ha la possibilità di esprimersi con il massimo del proprio potenziale, tecnico ed emotivo, e di creare attimi di gioia e pura energia creativa in atto… grande sfida per la nostra cultura di provenienza!
Strumenti dal suono antico nel repertorio sha’aby come il mizmar, oboe popolare dal timbro acuto e penetrante, l’arghul che ricorda la luneddas sarda, la rebaba, antico antenato del violino, arco che accompagna le saghe dei cantastorie del sud del Nilo.
Forme raffinate di improvvisazioni poetiche e musicali come il Mawwal, il Layali
Il beledi ci regala la sorpresa di vedere fra i suoi strumenti principi il sassofono e la fisarmonica, e un concetto rapsodico similissimo al jazz.
Nel repertorio antico di origine colta il liuto, principe della musica araba, si alterna al santur e al qanun, antiche cetre, e nei takht moderni del violino.
Sempre, onnipresente la percussione, la tabla, sostiene la danza e la musica, e caratterizza con la sua impronta sonora tutto il repertorio.